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Orbetello è un comune della provincia di Grosseto con poco meno di 15.000 abitanti. Dista dal capoluogo circa 40 km. È situato al centro della Laguna di Orbetello, importante riserva naturale.
La laguna di Orbetello al tramonto
Il Tombolo della GiannellaLa città di Orbetello sorge nel mezzo dell'omonima laguna ed è unita al Monte Argentario tramite una strada costruita su di un terrapieno artificiale (la diga), che ha diviso la laguna in due specchi d'acqua ("Laguna di Levante" e "Laguna di Ponente"). Fino al 1944 sulla diga correva anche una ferrovia che la collegava al Porto Santo Stefano.
Il territorio comunale è estremamente variegato; la zona umida lagunare è delimitata verso il mare da due tomboli (il Tombolo della Feniglia ed il Tombolo della Giannella) caratterizzati da lunghe spiagge sabbiose, pinete e macchia mediterranea. La costa in prossimità dei rilievi di Talamone e di Ansedonia diventa rocciosa e di difficile accesso.
L'entroterra è caratterizzato da modesti rilievi, dove la vegetazione cresce spontanea, formando intricate macchie di vegetazione e da zone pianeggianti, una volta malariche ed oggi intensamente coltivate.
La città e il territorio comunale di Orbetello godono del tipico clima mediterraneo, con inverno caratterizzato da temperature massime molto miti e valori minimi non particolarmente bassi; l'estate è calda ma ben ventilata.

Frazioni: Albinia,Fonteblanda,Talamone,
Giannella,Ansedonia,San Donato.


Le Porte



Porta Media o Terra o del Soccorso Costruita da Filippo III e terminata nel 1620, è in travertino e aveva un frontone, due guglie laterali e altri elementi architettonici ora caduti in laguna. Attalmente fra le porte di Orbetello è la meno conservata. Porta a Mare o alle Mulina Fu distruitta nel 1896, si trovava all'estremità occidentale della città, di fronte all'Argentario, nella zona detta il Porto. Porta Nuova a Terra o Porta Moedina Coeli Porta d'ingresso della città, fu costruita sotto la dominazione senese dall'architetto Antonio Maria Lari e terminata dal Cataneo. Risale al 1697 una sua successiva ristrutturazione, sotto il regno di Carlo II, e prese il nome dal vicerè di Napoli allora regnante (Luis Francisco de la Cerde duca di Medinacoeli). La sua funzione era quella di rendere ancora più sicuro il sistema difensivo da terra. Sulla facciata rivolta verso il centro storico, in alto al centro, fu collocato il busto di San Biagio e ancora lo si può vedere rivolgere la benedizione ai cittadini che escono dalla porta. Al di sotto, sopra l'epigrafe che ricorda il completamento dell'opera, lo stemma dei reali di Spagna. Sul lato destro si può invece vedere l'emblema della città di orbetello: il leone che infiocina un pesce.